giovedì 25 dicembre 2014

ADDIO A 250 CASERME DELLA POLIZIA - SALTA LA SICUREZZA NAZIONALE PER UN ESERCITO DI MERCENARI






IL NUOVO ORDINE MONDIALE PREPARA LE CASERME ITALIANE PER L' ASSEDIO DEL PAESE CON ESERCITI MERCENARI.



Conto alla rovescia per Polizia Stradale, Polizia Ferroviaria, Polizia Postale e delle Telecomunicazioni, Polizia di Frontiera più alcuni Reparti Speciali, come Squadre Nautiche, Sommozzatori e Pattuglie a cavallo. Duecentocinquantuno presidi in tutta Italia si preparano a chiudere i battenti nel segno di una razionalizzazione dettata dalla crisi.
«Una chiusura feroce e indiscriminata di uffici di fondamentale importanza per la sicurezza del Paese e dei cittadini – commentano indignati dal Sap -. Se la Sicurezza dell’Italia non è una priorità di questo governo, lo si dica chiaramente, ma che non si provi a mascherare un fendente letale con una carezza».
Ma scendiamo un po’ più nel dettaglio.
Tra i presidi sui quali si abbatterà la scure del governo c’è la Squadra Sommozzatori di Olbia, attualmente l’unico reparto subacqueo della Sardegna settentrionale, considerando che gli stessi reparti della Capitaneria di Porto e dei carabinieri sono a Cagliari, mentre quello dei Vigili del Fuoco – tra l’altro già ridotto – si trova a Sassari.
Non costa nulla al ministero dell’Interno, occupando locali messi a disposizione gratuitamente dalla società di gestione dell’Aeroporto, eppure l’ufficio di Polizia di Frontiera Marittima/Aerea nello scalo internazionale di Pescara è nella stessa lista nera. Perfino le spese di manutenzione e i consumi sono a carico di un aeroporto con un traffico annuo di circa 5mila voli ed un transito passeggeri superiore al mezzo milione. Ma tant’è.
Addio anche a 74 uffici di Polizia Postale e delle Telecomunicazioni. «Nell’era di internet, delle truffe e dei reati on line come la pedopornografia, si sguarnisce il territorio di reparti altamente specializzati nella tutela delle reti informatiche e della sicurezza dei dati – commenta Gianni Tonelli, segretario generale del Sap -. Si pensi che solamente nell’ultimo anno la Polizia Postale ha scoperto oltre 4mila transazioni bancarie informatiche sospette, per importi complessivi che sfiorano i 40 milioni di euro. Oltre 3mila operazioni sono state bloccate prima che il denaro venisse trafugato. Tutto questo con le spese di natura logistica e organizzativa interamente a carico di Poste italiane».
Festa grande anche per gli automobilisti indisciplinati, per i banditi in circolazione sulle autostrade e nelle più importanti arterie del Paese: in Italia spariranno a breve ben 33 reparti della Polizia Stradale.
Si chiude in rete, in cielo, in mare, in strada. Potevano mancare le rotaie? «Cinquantuno uffici di Polizia Ferroviaria saranno trasformati presto in "punti appoggio" – risponde sarcastico Tonelli -, uffici vuoti ai quali gli agenti in transito possono fare riferimento logistico per non più di qualche ora al giorno, riconsegnando così molte stazioni al degrado e alla criminalità».
In uno dei porti commerciali più importanti del Mediterraneo, ambito e utilizzato dalla criminalità organizzata per i suoi affari, chiuderà l’ufficio di Polizia di Frontiera. Gioia Tauro, a Reggio Calabria, dove non si contano i sequestri di droga e di armi avrà un posto di polizia in meno. «E dire che la Commissione Antimafia ha ritenuto Gioia Tauro un punto di snodo degli interessi delle organizzazioni criminali italiane – fa notare Tonelli -. Anche noi vogliamo una spending review seria e ragionevole e da anni siamo promotori di un progetto di unificazione delle forze di polizia. Questo, però, è un colpo mortale all’apparato della sicurezza. Il nostro è un no secco e definitivo alla chiusura indiscriminata e selvaggia di presidi di vitale importanza per tutto il Paese, per scongiurare la quale il Sap sta distribuendo in tutta Italia, a cittadini e poliziotti, migliaia di cartoline da compilare e spedire al premier Renzi».



di Silvia Mancinelli 

EUROGENDFOR (EGF) LA NUOVA POLIZIA EUROPEA



Le Forze di difesa nazionale saranno rimpiazzate al costo di brutali licenziamenti dalle unità Eurogendfor un esercito mercenario al soldo della lobby della Finanza Occidentale.

martedì 23 dicembre 2014

NATALE "ILLUMINATO" A BOLOGNA



 di GIANNI LANNES BOLOGNA E MASSONERIA - GLI ILLUMINATI

Per Natale con il pretesto di ricordare la strage impunita del 2 agosto 1980 (85 morti e 200 feriti), in cui la vittima più piccola aveva appena tre anni, l'amministrazione comunale della città felsinea, dominata dalla massoneria - proprio come l'Italia - ha fatto installare luminarie con evidenti simboli massonici. Infatti, sopra il ponte Giacomo Matteotti svettano ora triangoli e occhi, che richiamano il delta sacro e l’occhio divino, simboli appunto cari ai grembiulini occulti che si nascondono anche tra le fila della magistratura tricolore, nonché nelle alte gerarchie del Vaticano. 



Reportage investigativo di GIANNI LANNES su


HAARP - MINISTERO DELLA GIUSTIZIA CANADESE LEGALIZZA LA GEOINGEGNERIA






Estratto dal documento del Ministero della Giustizia Canadese Weather Modification Information Act dell' Ottobre del 2014.

 cliccare su immagine per ingrandimento


Documento PDF del Ministero della Giustizia Canadese


Air Canada - collettore di uscita delle scie chimiche


 --------------

HAARP - High Frequency Active Auroral Research Program
   
Brevetto del surriscaldatore ionosferico militare HAARP

HAARP BREVETTO PDF

HAARP su WIKIPEDIA




Stazione HAARP a Gakona - Alaska




 ------------

 
The Guardian 

Articolo del The Guardian britannico sui rischi di catastrofi nell' uso indiscriminato e del potenziale distruttivo globale della Geoingegneria



IN ITALIA DRONI PER IL CONTROLLO DEI CIVILI E PER LE GUERRE IMPERIALISTE MADE IN USA-ISRAELE..

GlobalHawk dell' Esercito Italiano.


di GIANNI LANNES

Stato di diritto? Dittatura sempre più evidente nello Stivale invaso e occupato dallo Zio Sam fin dal 3 settembre 1943. Ora, dall'alto dei cieli, senza alcun controllo civile. E la politica italidiota non fiata, ma sta come sempre a cuccia. Il ministero della difesa ha certificato di non avere alcun controllo dello spazio aereo nazionale. L’altra brutta notizia è che i velivoli teleguidati saranno armati e potranno sparare dall’alto dei cieli sui centri abitati d’Italia, in caso di mobilitazioni popolari, interpretate come sommosse o rivolte. Il protocollo d’intesa è stato firmato qualche giorno fa dall’Aeronautica militare tricolore. Già, ma chi controlla l’AMI e i cieli del Belpaese?


Anche l’Italia dispone di droni armati come quelli in dotazione alle forze statunitensi e britanniche protagonisti delle incursioni in Pakistan, Somalia e Yemen. Dunque, con il pretesto di garantire la sicurezza e mantenere l’ordine pubblico, polizia di Stato e carabinieri (pur a secco di carburante per le volanti come hanno più volte denunciato le stesse forze dell’ordine), potranno bombardare a piacimento e discrezione i civili.
L’aeronautica militare italiana è stata la prima forza aerea alleata ad ordinare, nel 2001, i Predator a stelle e strisce, protagonisti del conflitto kosovaro del 1999. Nel 2006 vennero ordinati anche i più grandi e potenti Reaper.
Infine l’Aeronautica tricolore, senza pubblicità, ha ordinato negli Stati Uniti d’america i kit che rendono possibile imbarcare missili Hellfire e bombe a guida satellitare JDAM. 
Una flotta di velivoli (6 predator e 6 reaper) costata complessivamente 370 milioni di dollari più alcuni milioni necessari ad acquistare le armi guidate da imbarcavi i cui costi oscillano fra i 30 mila e i 50 mila euro ognuna. L’iter amministrativo statunitense per autorizzare la vendita si è concluso segretamente, almeno in Italia, come ha rivelato il Wall Street Journal.
Per la cronaca ignota ai più: i droni bellici di Washington sono operativi in Italia, e di stanza a Sigonella in Sicilia, da anni.
 
 
 
 
Drone di intercettazione dell' Arma dei Carabinieri


Global Hawk dell' Esercito Italiano

 Mare Nostrum «sarà un’operazione militare ed umanitaria e prevede il rafforzamento del dispositivo di sorveglianza e soccorso in alto mare per incrementare il livello sicurezza delle vite umane» ha detto il ministro della Difesa Mario Mauro, al termine del vertice di Palazzo Chigi sul’emergenza immigrazione. E, ha aggiunto il ministro, nel pattugliamento verranno impiegati anche i droni in forza alla nostra aviazione.

FEBBRE DA FUSIONI PER BIG PHARMA, 2014 ANNO RECORD

Sempre secondo Pwc, il volume di offerte chiuse nel settore nel terzo trimestre del 2014 è salito del 27,2% a 42 totali, rispetto alle 33 intese nel secondo trimestre, e sono cresciute del 68% (rispetto alle 25) a confronto con quelle del terzo trimestre 2013. L'incremento dell'ultimo periodo è soprattutto il risultato di accordi annunciati e non ancora conclusi, appunto quelle che dovrebbero chiudersi per un totale di oltre 30 miliardi di dollari. Il valore delle offerte chiuse nel corso del terzo trimestre del 2014 è inoltre aumentato di ben il 304,3% a 61 miliardi di dollari, dai 15 miliardi circa nel secondo trimestre dell'anno, e del 63,3% rispetto al terzo trimestre 2013.
Accordi miliardari sono stati raggiunti, altri ipotizzati, annunciati ma ancora non concretizzati. Come quello fra Pfizer e AstraZeneca: la multinazionale americana ha messo gli occhi sull'anglo-svedese all'inizio della primavera scorsa, ma l'intesa è poi sfumata. Dall'estate si rincorrono però voci di un 'ritorno di fiamma'.
E poi l'irlandese Actavis che ha acquisito il gigante Usa Allergan per 66 miliardi di dollari; Merck&Co. che si è accaparrata la produttrice di antibiotici Cubist, proprio la scorsa settimana, per 9,5 miliardi. O ancora, la giapponese Daiichi Sankyo che per rafforzare la sua presenza nel campo dell'oncologia ha acquistato l'americana Ambit Biosciences, per oltre 400 milioni di dollari. E non è finita: Abbott ha comprato Shire (40 mln di euro), Bayer ha deciso di acquisire il business Consumer Care di Merck&Co.
In ogni caso, a livello internazionale, nel mondo farmaceutico fra il 1995 e il 2005, secondo i dati di McKinsey, si sono raggiunte alcune delle 20 più grandi fusioni del settore industriale, definite come accordi maggiori di 10 miliardi di dollari, nei quali le imprese impegnano almeno il 10% del valore delle vendite e il 20% del capitale dell'azienda acquirente.